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Politica lunedì 16 gennaio 2017 ore 13:55

Marconcini risponde al Pd sul servizio idrico

Servizio idrico, l’assessore Marconcini risponde: “Polemiche ridicole, il Pd biturgense pensi a prendere una posizione netta”



SANSEPOLCRO — “Il recente comunicato del Pd ha davvero dell'incredibile. Già dalle prime righe si evince che lo stesso è stato concepito come una sorta di risposta alle mie critiche dei giorni scorsi ai modelli di gestione dei rifiuti e dell'acqua. Ora, visto che le mie dichiarazioni non erano rivolte in alcun modo contro il Partito Democratico biturgense, da dove nasce l'esigenza di rispondermi? Non sarà mica che il Pd locale, avendo in passato sempre avallato le soluzioni proposte dai vertici di Nuove Acque, si sia sentito automaticamente tirato in causa? Noi, da giugno ad oggi, ci siamo sempre rifiutati di votare i vari aumenti delle tariffe e lo abbiamo fatto portando avanti un indirizzo che sia l'attuale che il precedente Consiglio Comunale cittadino hanno dimostrato di condividere pienamente. Avremmo forse dovuto esprimere un voto diverso? Avremmo dovuto votare a favore della proroga della gestione di Nuove Acque in cambio di una dilazione temporale degli aumenti? Quale era e qual è la posizione del Pd Sansepolcro su questi due punti?", spiega in una lunga lettera l'assessore Marconcini.

"Noi abbiamo fatto scelte nette ed io stesso ho cercato di dargli la massima risonanza con l'intento di trasformare le anguste discussioni delle Conferenze Territoriali e delle Assemblee dell'AIT in un dibattito pubblico sentito e partecipato, capace di dare forza ad una lotta che è da portare avanti con la massima determinazione. A nostro modo di vedere, l'azione da mettere in atto non deve limitarsi a contenere le tariffe, dato che il contratto venticinquennale ha creato un regime di mercato super-protetto e su questo campo il margine di azione purtroppo è irrisorio: la nostra azione vuole concentrarsi soprattutto in funzione del 2021, anno in cui scadrà la prima concessione - quella di Publiacqua - e limite di tempo massimo per individuare e scegliere un eventuale modello di gestione alternativo. Il nostro percorso è chiaro da tempo: dobbiamo continuare a batterci instancabilmente per un modello di gestione pubblico, che sappia essere più attento ai bisogni dei cittadini che a quelli delle multinazionali. Un modello che superi il conflitto di interessi tra enti controllori e controllati, come accade per i comuni che spesso, in sede AIT, appaiono sia nell'una che nell'altra veste. E’ per questo motivo che l'AIT, similmente all'ATO per i rifiuti, non funziona: perché non risolve a monte questo paradosso."


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