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Economia venerdì 19 maggio 2017 ore 14:14

Verso gli Stati Generali della Montagna

L’incontro di vallata, svoltosi il 17 maggio, una tappa verso gli “Stati generali della Montagna”, è stato ricco di considerazioni e di proposte



VALTIBERINA — “Avevamo paura che scomparisse il lupo e invece sono scomparse le pecore”: la battuta illumina di per sé una situazione della agricoltura di montagna e la difficile sopravvivenza delle imprese agricole.

L’incontro è stato resieduto dal direttore dell’ANCI Toscana Simone Gheri, con il tecnico Marina Lauri, è stato introdotto dal sindaco Marco Renzi, davanti ad una folta platea di amministratori valtiberini e dell’Unione dei Comuni, di rappresentanti di categorie,di associazioni e di imprenditori. Vi hanno partecipato anche amministratori della contigue Marche e il presidente S.Salucci del Parco interregionale del Sasso di Simone-Simoncello-Carpegna: “a sottolineare - ha spiegato Renzi - l’affinità tra la Toscana adriatica e il Montefeltro storico nella realtà del quotidiano”. “Occorre definire intanto lo status delle zone di confine o ultraperiferiche - come siamo definiti- perché altrimenti non si esce dalla omogeneizzazione con il resto del territorio e dalla burocrazia generalizzante. Qui il sociale, la sanità, l’urgenza, il trasporto pubblico locale, la scuola, per le distanze e le condizioni economiche e demografiche hanno bisogno di interventi “ ad personam”.

Il presidente dell’Unione Montana e sindaco di Badia Tedalda Alberto Santucci ha proposto intanto un metodo per il riconoscimento: i “Comuni della neve”, che significa montagna vera, strade da pulire e mantenere, spese aggiuntive. Dovrebbe essere un campo di intervento della protezione civile.

Un po’ tutti hanno criticato l’accorpamento per il sociale - e quindi c’è l’attesa per una modifica - della Valtiberina con il Casentino e Arezzo. Vi ha particolarmente insistito il sindaco di Sansepolcro Cornioli: “Si pensava che Sestino fosse periferia, oggi di fatto siamo periferia l’intera Valtiberina, Arezzo stessa, se i centri direzionali sono a Siena, nell’ambito di una “area vasta”, che non ha ragion d’essere e che va superata. Per la Valtiberina- ha sottolineato – dobbiamo cercare una identità moderna nel settore delle nostre eccellenze: valle ecologica, tra i vari aspetti, e una economia diversamente impostata per la zootecnia degli allevamenti Chianini.

Un tema centrale il lavoro, per mantenere la popolazione nel territorio e dare opportunità ai giovani. Ne ha parlato un imprenditore, Emiliano Boscarini, rappresentante di una grande famiglia di imprenditori, che da decenni con il “System Group” ha costruito una solida industria, con oltre 930 dipendenti, sedi in tutta Europa e che - ha annunciato - presto aprirà un altro stabilimento a Sestino: ”Lavoriamo qui, tra Marche e Toscana, perché siamo innamorati della nostra terra. Abbiamo molte spese e disagi in più ma investiamo in proprio in ciò che non ci danno le istituzioni. Ma non per questo cessiamo di chiedere i servizi basilari, dalla viabilità alle forniture energetiche, che sono a disposizione dei nostri “competitor”.

Tra i temi portati all’attenzione per un confronto nella assemblea degli Stati Generali, particolare spazio hanno avuto la scuola, la presenza degli ungulati e dei predatori, con richiami anche al turismo, al ruolo della archeologia, al grande patrimonio dell’edilizia storica della montagna. Per Sestino cruciale anche il patrimonio archeologico: ma occorre dare un futuro al nostro passato.

In definitiva, una zona in grande difficoltà sia economica che nel settore demografico, anche per insufficienti politiche territoriali, come ha riassunto Catia Del Furia, nell’esame del progetto “Aree interne”, in rappresentanza dell’Unione dei Comuni.

Nel concludere i lavori, i rappresentanti di ANCI e in modo particolare il Direttore Gheri, hanno preso atto dal vivo delle particolari condizioni di questi territori appenninici: non si capiscono se non si vivono. Certamente una soluzione potrebbe essere data dalla “macroregione” Toscana-Umbria-Marche. Occorre che anche i Comuni lavorino attorno all’idea. Gli Stati Generali, infatti, sono il punto di incontro di quanto emerge dagli appuntamenti nei territori.


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